Ha fatto la sua comparsa in Italia nel 1998 e dopo 20 anni la sua saga è ancora leggenda! Ecco alcune curiosità che forse non conoscevi
Quest’anno quindi si è celebrato il ventennale in cui il mondo incantato di Hogwarts è entrato nella fantasia di tutti i ragazzi (e non solo) d’Italia. Vogliamo quindi festeggiare l’anniversario del famoso maghetto rivelando alcune curiosità, sconosciute a molti.

- L’intera saga è stata tradotta in 77 lingue, ma di “Harry Potter e la pietra filosofale” esiste anche una versione in greco antico Areios Potér kai é tu Filosòfu Lithos e una in latino Harrius Potter et Philosophi Lapis. L’obbiettivo? Riavvicinare i ragazzi allo studio delle lingue morte.
- L’autrice di Harry Potter, J.K. Rowling, in realtà si chiama Joanne Rowling, ma nel 1996 il suo editore le suggerì di cambiare nome pensando che un pubblico di bambini non avrebbe mai letto un libro fantasy scritto da una donna. L’autrice iniziò allora a firmarsi soltanto J.K., prendendo la K dal nome di sua nonna Kathleen.
- Esistono soltanto 500 copie originali della prima edizione di “Harry Potter e la pietra filosofale”: 350 stampate con la copertina e 150 inviate per la revisione delle bozze e degli errori.
- Dopo la Bibbia (con quasi 4 miliardi di copie) e il Libretto rosso di Mao Zedong (più di 800 milioni), la saga Harry Potter occupa il terzo gradino del podio quanto a numero di copie stampate e vendute: circa 500 milioni.
- Nell’universo potteriano, un Galeone d’oro corrisponde a 6 euro, una Falce d’argento a 0,35 euro e uno Zellino di bronzo a 0,01 euro. Questo significa che nel primo libro Harry spende 47,52 euro per acquistare la sua bacchetta da Olivander.
- Albus Silente, interpretato da Michael Gambon dal terzo film della saga in poi, nell’edizione originale si chiama Albus Dumbledore. Il cognome Dumbledore deriva da un’antica parola inglese che significa calabrone. La Rowling lo ha chiamato così per dare l’idea di un grande mago che cammina brontolando tra sé e sé.
- La stazione di King’s Cross, dove si trova il fantastico binario 9 ¾, esiste davvero a Londra ed è proprio il luogo in cui negli anni Sessanta si sono conosciuti i genitori di J.K. Rowling, mentre entrambi si stavano recando in Scozia.
- Per le riprese di “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, il regista Alfonso Cuarón ha chiesto ai tre protagonisti, Emma Watson, Daniel Radcliffe e Rupert Grint, di scrivere un saggio sui loro personaggi. Emma ha consegnato 16 pagine su Hermione Granger, Daniel ha scritto una misera pagina su Harry Potter, mentre Rupert non ha mai consegnato il compito su Ron! Fedeli al loro personaggio!
- I figli di Harry Potter portano tutti nomi ‘in memoria’ di personaggi molto cari al padre: James Sirius (dal nome del nonno e di Sirius Black), Albus Severus (da Albus Silente e Severus Piton) e Lily Luna (dal nome della nonna e di Luna Lovegood sua madrina).
- Dopo Chicago, Boston, New York, Seattle, Sydney, Singapore, Tokyo, Parigi, Shangai, Bruxelles e Madrid, il 12 maggio è arrivata alla Fabbrica del Vapore di Milano “Harry Potter: The Exhibition”. Un’occasione unica che ha permesso agli amanti della saga di ammirare una raccolta di migliaia di oggetti provenienti dai set dei film di Harry Potter: dalla bacchetta magica di Voldemort alla sala comune di Hogwarts.Harry Potter e la sua autrice, J.K. Rowling, festeggiano il compleanno lo stesso giorno: il 31 luglio.
- Il personaggio del professor Piton è ispirato, in gran parte, dal vecchio maestro di biologia della Rowling.
- Altro che Harry Potter o Ron Weasley, Emma Watson l’attrice che nei film interpreta Hermione Granger ha confessato che nei primi due lungometraggi aveva una cotta per Tom Felton, l’attore che dava il volto e la voce al cattivissimo Draco Malfoy!
- Il numero che Arthur Weasley compone nella cabina telefonica che lo trasporterà al Ministero della Magia insieme a Harry è 6-2-4-4-2. Le lettere che si trovano sotto quei numeri compongono una parola: MAGIA.
- Il Patronus di Hermione, l’incantesimo per scacciare i Dissennatori, è una lontra, perché è l’animale preferito dell’autrice J.K. Rowling. I Dissennatori sono una metafora per la depressione, di cui la Rowling ha sofferto dopo la morte della madre.